Agosto 13, 2025

«Il mare non è un muro, ma un ponte.» Decine di cittadini svizzeri sono pronti a salpare per Gaza per rompere il blocco umanitario e consegnare latte in polvere per neonati e filtri per l’acqua. L’associazione Waves of Freedom (WOFA), nata in Vallese, parteciperà con cinque imbarcazioni alla «più grande azione della società civile mai organizzata» — la Global Sumud Flotilla.
Fonte: 20 Minutes – Ginevra: Cinque barche svizzere tenteranno di rompere il blocco di Gaza
Decine di cittadini svizzeri sono pronti a salpare per Gaza per rompere il blocco umanitario e consegnare latte in polvere per neonati e filtri per l’acqua. L’associazione Waves of Freedom (WOFA), nata in Vallese, parteciperà con cinque imbarcazioni alla «più grande azione della società civile mai organizzata» — la Global Sumud Flotilla.
Partenze il 31 agosto da Barcellona e il 4 settembre da Tunisi.
Dr. Hicham El Ghaoui e Samuel Crettenand guidano l’iniziativa, già protagonisti della partecipazione svizzera alla marcia globale verso Gaza. Ora la coalizione conta 44 delegazioni da 160 paesi con squadre logistiche, legali, mediche e mediatiche.
Ogni barca può trasportare solo 1–1,5 tonnellate di latte in polvere. «È poco», ammette Dr. El Ghaoui, «ma l’aiuto esiste già. Migliaia di camion aspettano in Egitto. Vogliamo dimostrare che il mare è un ponte.»
L’obiettivo è creare un corridoio umanitario marittimo.
WOFA chiede alla Confederazione di proteggere la missione. «Non si può essere neutrali di fronte a un genocidio», afferma Dr. El Ghaoui.
Ogni barca avrà 10–15 svizzeri scelti con criteri severi. Dei 267 candidati, solo chi supera colloqui e controlli di sicurezza potrà partecipare. La missione è pacifica e rifiuta qualsiasi messaggio razzista o antisemita.
📢 Invito all’azione:
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