Nelle ultime settimane Israele ha intensificato la sua campagna volta a diffamare, screditare e criminalizzare la Global Sumud Flotilla (GSF), tentando falsamente di dipingere la missione umanitaria guidata da civili come una “minaccia alla sicurezza”. Per molti, questa retorica rientra in un più ampio schema da parte di Israele volto a delegittimare gli sforzi umanitari e a creare consenso per l'uso della forza letale contro volontari umanitari pacifici. Questa escalation della retorica israeliana arriva in un momento in cui sono stati avvistati diversi droni di origine sconosciuta che seguono la flotta, aumentando le preoccupazioni per la sicurezza dei partecipanti.
Il diritto internazionale è chiaro: i civili impegnati in missioni umanitarie sono protetti e qualsiasi attacco o ostacolo alla GSF violerebbe le Convenzioni di Ginevra.
Gli sforzi per rompere l'assedio illegale di Gaza da parte di Israele sono essi stessi atti protetti. Gaza mantiene la sovranità sulle sue acque e la flottiglia naviga nel rispetto dei suoi diritti di fornire aiuti e contestare le violazioni di Israele. Questi principi sono rafforzati dalla Corte internazionale di giustizia, che ha ordinato a Israele di facilitare l'assistenza umanitaria e di astenersi dall'ostacolarla, misure che la missione GS sostiene direttamente.
Il tentativo di Israele di bollare questa missione come illegittima è uno sforzo per riscrivere il diritto internazionale e nascondere i propri crimini di guerra. Il mondo deve respingere queste menzogne, difendere l'azione umanitaria, proteggere gli oltre 500 volontari che navigano per rompere l'assedio e agire con decisione per porre fine al genocidio a Gaza.
Imperterriti, continuiamo verso Gaza, un popolo che subisce incessanti bombardamenti israeliani, fame e sfollamenti di massa. La GS è guidata dai principi di pace, non violenza e liberazione della Palestina, impegni che ogni membro dell'equipaggio ha assunto attraverso un'ampia formazione e preparazione. La flottiglia è accompagnata da imbarcazioni di supporto legale e medico per salvaguardare i partecipanti e garantire la piena trasparenza durante tutta la missione.
