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Il Ministero degli Affari Esteri italiano ci ha informato che la fregata navale che sta seguendo la nostra flottiglia emetterà presto un messaggio radio, offrendo ai partecipanti « l'opportunità  » di abbandonare la nave e tornare a riva prima di raggiungere la cosiddetta « zona critica ». Siamo chiari: questa non è protezione. È sabotaggio. È un tentativo di demoralizzare e frammentare una missione umanitaria pacifica che i governi non hanno saputo intraprendere, anche se sono stati proprio il loro silenzio e la loro complicità a portare a questa situazione.
Questa è codardia mascherata da diplomazia. Se l'Italia volesse davvero proteggere delle vite, non agirebbe come complice di Israele, né farebbe pressione sui civili affinché si ritirino. Userebbe la sua flotta navale per garantire il passaggio sicuro dei volontari pacifici a Gaza, per far rispettare il diritto internazionale e per consegnare forniture salvavita. Qualunque cosa di meno è complicità .
Ogni singolo partecipante a bordo era pienamente consapevole dei rischi. Non siamo qui con false illusioni. Siamo qui perché è molto più pericoloso rimanere in silenzio di fronte al genocidio, alla fame e alla punizione collettiva che navigare trasportando aiuti umanitari. Il governo italiano lo sa, eppure invece di usare la sua considerevole potenza navale per rompere un assedio illegale, ha scelto di scortarci solo fino al punto di pericolo e poi cercare di allontanarci, riportandoci a riva a mani vuote, mentre Israele continua a massacrare e affamare il popolo palestinese con totale impunità .
Lo ripetiamo: la flottiglia continua a navigare. La marina italiana non farà fallire questa missione. La richiesta umanitaria di rompere il blocco non può essere riportata al porto, e la nostra responsabilità morale non può essere abbandonata in mare. Ogni miglio nautico che percorriamo, ogni minaccia che affrontiamo, non fa che sottolineare ciò che i governi non sono riusciti a fare e ciò che i cittadini comuni sono ora costretti a fare.
Il blocco di Israele è illegale. Il suo assedio è criminale. E il silenzio del mondo è intollerabile. Se il governo italiano vuole essere ricordato per il suo coraggio, deve navigare con noi.
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