Mentre i ministri degli Esteri dell'UE si riuniscono a Lussemburgo il 20 ottobre per esaminare l'accordo di associazione UE-Israele, organizzazioni della società civile, parlamentari e reti di solidarietà internazionale organizzate dalla GLOBAL SUMUD FLOTILLA (GS) e il GLOBAL MOVEMENT TO GAZA (GMTG) si riuniscono all'esterno della riunione per chiedere all'UE di rendere conto del proprio operato e di porre immediatamente fine alla sua complicità nelle continue violazioni del diritto internazionale da parte di Israele e nel genocidio contro il popolo palestinese.
A partire dalle 8:30, i manifestanti si riuniranno all'ingresso del Consiglio Affari Esteri dell'UE per trasmettere il loro messaggio all'arrivo dei ministri. Durante tutta la giornata si terranno workshop e dibattiti incentrati sul ruolo dell'Europa nel finanziare il genocidio, nel mantenere il blocco illegale su Gaza e nel facilitare l'occupazione attraverso accordi commerciali e di fornitura di armi.
Tra i partecipanti figurano la deputata irlandese Helen Mahony, che affronterà la questione del coinvolgimento degli investimenti e delle politiche commerciali europee nel complesso militare-industriale israeliano, e rappresentanti della Colombia, che condivideranno gli insegnamenti tratti dall'iniziativa “Uniting for Peace” (UP) e da altre iniziative di pace alternative basate sulla giustizia e sulla diplomazia popolare.
L'incontro si concluderà con la presentazione di un catalogo di misure, una proposta politica collettiva elaborata dai partecipanti che invita i leader dell'UE a:
L'Europa al bivio
L'accordo di associazione UE-Israele è il principale quadro giuridico che disciplina il commercio, il dialogo politico e la cooperazione economica tra Israele e l'Unione europea.
Nonostante le prove evidenti delle gravi violazioni del diritto internazionale umanitario commesse da Israele, in particolare il continuo blocco di Gaza, l'espansione degli insediamenti e gli attacchi contro i civili, l'UE continua a concedere a Israele un accesso preferenziale ai mercati europei e miliardi di euro di finanziamenti per la ricerca e la difesa.
Rinnovare o estendere questo accordo, senza condizioni né conseguenze, equivalerebbe a segnalare che l'Europa continua ad approvare un sistema di apartheid e di punizione collettiva.
Come ha dichiarato Susan Abdallah, membro del comitato direttivo del GS:
«L'Europa non può parlare di diritti umani e, allo stesso tempo, firmare accordi commerciali con uno Stato che bombarda ospedali, affama bambini e imprigiona un intero popolo dietro le mura. È il momento di dare prova di chiarezza morale».
L'azione del GSF-GMTG in Lussemburgo fa parte di una crescente ondata di mobilitazioni globali che chiedono ai governi di porre fine alla loro complicità, di smettere di armare Israele e di schierarsi dalla parte della giustizia e della liberazione.
📥 Scarica il comunicato stampa (in inglese e francese)