A due anni dall'inizio del genocidio, la posizione di Ben-Gvir e di Israele secondo cui la Global Sumud Flotilla trasportava pochi o nessun aiuto umanitario non solo è verificabilmente falsa, ma è anche oscena. Le imbarcazioni erano state meticolosamente documentate, cariche di forniture mediche, cibo e altri beni di prima necessità per la popolazione di Gaza sistematicamente affamata da Israele. Giornalisti, osservatori dei diritti umani, parlamentari e organizzazioni umanitarie hanno fornito prove inconfutabili dell'aiuto presente a bordo. La negazione di Israele non è altro che l'ennesima voce in una lunga serie di bugie che i media devono smettere di diffondere con frasi come “Israele dice”.
La Global Sumud Flotilla è sempre stata chiara: la nostra missione è rompere il blocco e aprire un corridoio umanitario per la consegna di aiuti sostenibili. I rifornimenti che trasportavamo erano sia reali che rappresentativi: reali perché erano urgentemente necessari, e rappresentativi perché le navi civili non possono trasportare tutti gli aiuti di cui Gaza ha bisogno, cosa che sarà possibile solo una volta che il blocco sarà revocato.
La disinformazione di Israele non è una novità. Si tratta dello stesso regime che ha affermato di non bombardare ospedali, di non affamare i palestinesi, di non ostacolare i convogli, di non giustiziare civili e operatori umanitari, di non seppellire 15 paramedici e le loro ambulanze in una fossa comune. Ognuna di queste menzogne è stata smascherata: come abbiamo visto più volte, ogni accusa è una confessione da parte del governo israeliano. Le organizzazioni per i diritti umani, le agenzie delle Nazioni Unite e innumerevoli foto, video e testimonianze confermano la verità: Israele sta deliberatamente usando la fame come arma, bloccando gli aiuti, bombardando i centri di distribuzione del cibo e condannando le famiglie a morire di fame.
Ripetere oggi le falsità di Israele significa essere complici nell'insabbiamento di un genocidio. I media devono finalmente smettere di considerare credibili le dichiarazioni israeliane. Non c'è alcun obbligo giornalistico di amplificare una propaganda che è stata smentita più volte, a costo di centinaia di migliaia di vite palestinesi.
Questa sistematica campagna diffamatoria contro la flottiglia non riguarda gli aiuti, ma il tentativo di Israele di cancellare le prove dei suoi crimini delegittimando coloro che cercano di far rispettare il diritto internazionale. La verità non può essere cancellata. Le immagini della carestia, dei bambini scheletrici, degli scaffali vuoti e delle famiglie disperate sotto assedio sono impresse nella coscienza del mondo.
I fatti sono chiari: la flottiglia trasportava aiuti umanitari, Gaza è deliberatamente affamata e Israele sta perpetrando un genocidio. È dovere della comunità internazionale smettere di
perpetuare le menzogne di Israele e iniziare ad agire per porre fine al suo blocco, alla sua carestia e al suo genocidio.
Una selezione di immagini e video verificati relativi agli aiuti forniti a bordo delle navi della GSF è disponibile qui.
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